Vorrei inaugurare questo blog parlando di un argomento che la stragrande maggioranza di voi sicuramente già conoscerà: l'INCI, ovvero l'International Nomenclature of Cosmetics Ingredients. Per farla breve, questa strana dicitura non è altro che l'elenco di tutte le parole strane che troviamo sulle etichette dei cosmetici che acquistiamo e che, ahimè, non riusciamo mai a decifrare, perchè sembrano termini ostrogoti. Effettivamente, all'inizio non è semplice destreggiarsi tra i vari ingredienti, ma con un pò di pazienza, riuscirete pian piano a distinguere prodotti affidabili e prodotti da cui invece stare debitamente alla larga!
Vorrei precisare che io non sono una fanatica dell'Inci, acquisto anche prodotti zeppi di siliconi e parabeni, se mi piacciono, ma in linea di massima, cerco di non imbottire la mia pelle di schifezze varie!
L'Inci è obbligatorio sui prodotti dal 1997 proprio per permettere al consumatore di poter "comprendere" la composizione dei prodotti che acquista; gli ingredienti sono inseriti in ordine decrescente, ovvero, dalla componente con una percentuale più alta, per finire con l'ingrediente contenuto in dosi minori. Se non avete tempo o voglia di leggere ogni volta per filo e per segno l'Inci di un prodotto, state quantomeno attente alle seguenti diciture: paraffinum liquidum, petrolatum, PEG, PPG, mineral oil, vaselina. Sono tutti ingredienti derivati dalla raffinazione del petrolio, quindi, va da sè, che non siano l'ideale per la pelle, soprattutto in termini di creme per il viso e il corpo, che penetrano proprio all'interno dell'epidermide. Occhio anche a tutti gli ingredienti che terminano in -one, -siloxane, -thicone, non sono altro che siliconi che, al tatto, rendono la pelle liscia e levigata, ma in realtà contribuiscono alla sua disidratazione (chi utilizza primer per il viso avrà sicuramente capito alla sensazione a cui mi riferisco). Semaforo rosso anche per DEA, MEA, MIPA, TEA, tutte sostanze sintetiche che, a lungo andare, non giovano alla pelle.
Via libera invece agli ingredienti di origine vegetale, che potrete facilmente individuare grazie alla nomenclatura in latino come ad esempio il Butyrospermum Parkii, meglio conosciuto come burro di karitè.
Vi consiglio questo sito: potrete rapidamente individuare la composizione di un prodotto che avete intenzione di acquistare, oppure che già possedete; io lo spulcio spesso e mi ci sono sempre trovata alla grande anche perchè è di facilissima comprensione. Alla prossima!
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